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2016: II



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Lyrics


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Coincidenze

Spesso mi addormento
Dentro la mia testa
Prego contattarmi
Nel mio cervelletto
Esco senza freni ne’ aria nei polmoni
Non è il momento delle coincidenze
Una volta alla stazione ho incontrato II minuti che mi han detto
"Non lo sa che qui non ci può stare non è un luogo per secondi".


Stazione

Ed in assenza di linea gialla
Quale sarebbe la via di fuga
Per non sostare più davanti io non ci so stare più di profilo.
Si chiude il mondo in cerchio verso di me
Sta svanendo il margine
Restando fermo guadagno del tempo
Per restare immobile
La sala d'aspetto riapre alle II
Non è che un dettaglio, lo spazio non c'è
Non ho l'aspetto di chi se lo attende.

Si accorcia il tempo il convoglio mi attende
La mia posizione è stata per caso una scelta?
Non ho l'aspetto di chi sale o scende.


II

Resto offuscato
Ed oltre il vetro
Vedo luoghi ciechi, caldi e rotti
Come una giostra
d’astri in cieli stanchi
Tra le rovine del
Mio sguardo, quello
sono io che muovo i fili
Lasciando scarne tracce nella polvere


Frenetica dialettica dell'etica

Parlo con le persone e mi accorgo
che non sono mai proprio sicure
di quello che han scelto e di quello
che invece hanno lasciato.

La frenetica dialettica dell'etica.

Vorrei dire qualche parola
sul concetto di giusto e sbagliato
però non mi vengono in mente
altro che grandi cazzate

La frenetica dialettica dell'etica.


Convoglio

Luoghi generici senza aggettivi
Si spostano nei vetri
del mio convoglio extraurbano
bianco e blu , bianco e blu
Resto da solo e pure circondato
dai miei riflessi al finestrino
rivedo gli abiti indossati
ombrelli, mani, umori.
Come temporale piovo
sopra i giorni del lavoro.
Tra il punto A e il punto B.

(attenzione è vietato attraversare il sovrappasso servirsi dei binari)

Stanco pendolare tra i binari
buon lavoro dal mio convoglio
extraurbano bianco e blu
bianco e blu


Scambio

Strana questa nostra condizione
dell'aver un verso non la direzione
Forse vivo forse recito
Moto rettilineo collettivo
scivolando sui binari mentre sopravvivo
Mi chiedevo se davvero
io fossi un signore
o forse due signore
Che cominciavano a pensare
al diritto di vagare

Come un'onda che ritorna al largo
come un'onda luminosa che esce dal suo raggio
Scambio il verso con la decisione
Seguo il dubbio che mi passa accanto
Ogni cambiamento è la mia destinazione
Voi coi destini allineati
su di un unico binario forte e senza scampo
Voi affacciati dai cappotti
Nei confini di un giornale


Binario morto

Figlio vecchio dell'essere è
il bisogno di scegliere
Fermo in fondo ti vedrai
E non ci sarai
E non ci sarai
Negli istanti di ogni città
si consuma la nostra età
Quanti attimi spenderai
Per non viverli mai
Il treno è fermo
sul binario morto
Qualche cosa è andato storto
Il treno è fermo sul binario morto
il treno è fermo sul...
treno è fermo sul binario morto
il treno è fermo sul binario morto


Passeggero

Guardo l'ora ma non mi fido
di quei tic tac così stanchi
dentro gli orologi dei portici,
certo che non si fermino più
e a pensarci andrò più in là
che qua ho un po' fastidio
e mi sento morto.

Posso stare anche II ore
osservando un attimo
gravito, ma non voglio far tardi
quando scendo mi sento appagato
ho concluso un compito
e un altro giorno sul convoglio termina.